L’amore…ma cos’è l’amore?

Nel corso della storia in molti hanno tentato di sviscerare l’autentica natura di quel sentimento universale che si chiama amore.Dante in epoca medievale lo definiva “l’amore … non è altro che un sentimento spirituale dell’anima e della cosa amata”, Oscar Wilde dichiarava che “quando vuoi davvero l’amore lo troverai che ti aspetta”, Hermann Hesse lo indentificava nella felicità “la felicità è amore, nient’altro”, Saffone enfatizzava l’aspetto puramente passionale “Eros ha sconvolto il mio cuore, come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna”.
L’amore è un sentimento spontaneo, involontario. Non può essere provocato in modo intenzionale. E’ qualcosa che accade senza nostro merito,inaspettatamente, forse una volta sola nella vita. Infatti, nota Shakespeare, “ci sono persone che ti entrano nel cuore come ladri nella notte e se ne impadroniscono per sempre”.

L’amore è il bisogno più profondo e strutturale della nostra psiche. L’uomo non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non s’incontra con l’amore, se non lo sperimenta e lo fa proprio, se non vi partecipa pienamente.L’amore è stato paragonato a una nuova creazione del mondo.
Esso ha il potere di trasformarci e di trasfigurare le cose che ci sono intorno. E’ un fenomeno, sotto certi aspetti, impressionante: due persone che non si conoscevano per nulla, diventano indispensabili l’una per l’altra come un figlio per i genitori.
Nell’innamoramento, infatti, gli atti più comuni della vita quotidiana diventano straordinari: ogni cosa si trasfigura: i volti ci appaiono belli, gli uomini gentili, le case, la natura stupenda. Sentiamo il mondo pervaso da una forza positiva, animato dal soffio dell’assoluto. Amando ci immettiamo nel grande respiro dell’universo, diventiamo parte del suo moto e della sua armonia.
Ma, attenzione, l’amore non è sempre un dono gratuito, indipendente da noi. Al contrario, superata la fase poetica dell’innamoramento, esso costa volontà, è il risultato di un impegno paziente.Ha scritto Aristotele che l’amore è un frutto che matura lentamente. Non è mai qualcosa di definito e compiuto. È un processo non un prodotto.
In altri termini, l’amore non è un edificio già ultimato ma un cantiere in perenne costruzione.coincide con il proposito di camminare insieme verso una meta, con la consapevolezza di costruire una casa, magari modesta, ma in due, pietra su pietra.Equivale alla percezione di una simpatia di fondo che permane nonostante tutto.

tratto dal libro
Se dico amore di Luciano Verdone

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